Oggi cerco di dare qualche informazione sulle origini del disegno onirico e dello psicodramma, questi affascinanti strumenti di esplorazione del nostro mondo interno attraverso l’interazione con gli altri.
Lo stimolo dal quale parte lo Psicodramma Olistico (che si basa cioè su una visione globale della persona e che considera gli aspetti psicologici, emotivi, fisici, relazionali, esistenziali e spirituali come fra loro
interdipendenti) è costituito da tecniche espressive e creative quali il disegno onirico, il sogno guidato, la danza, ed altri elementi intermediari come i burattini, le maschere e la musica.
Queste immagini ricche di significato e profondità appaiono sotto forma di elementi simbolici e archetipici e prendono vita nello spazio psicodrammatico, in questa zona di passaggio tra la fantasia e la realtà, dove tutto avviene e diventa possibile.
Lo Psicodramma Olistico si rifà alla teoria ed alla tecnica dello Psicodramma classico di Jacob. L. Moreno e aggiunge elementi teorici della psicologia del profondo (in particolare con riferimento alle ricerche sui
simboli, archetipi e miti di Carl Gustav Jung) e di antropologia. E’ una modalità psicodrammatica elaborata da due direttori di psicodramma argentini, Alberto Bermolen e Maria Grazia Dal Porto, persone sapienti che
ho avuto il privilegio di conoscere e di vedere all’opera nei loro seminari, e sviluppata in Italia da loro stessi e da Lucia Moretto, psicoterapeuta, direttore di Psicodramma, che ancora oggi porta avanti queste attività nel suo Teatro di San Donà di Piave.