I due strumenti dei quali abbiamo già detto qualcosa in precedenza, il Disegno Onirico e lo Psicodramma Olistico, se usati in sinergia diventano un potente mezzo di cambiamento personale.
Il disegno onirico nasce dall’incontro dell’arte Surrealista e Dadaista con la Psicologia del profondo, è espressione diretta dell’attività dell’Inconscio che emerge attraverso gli automatismi, esprimendosi indipendentemente dal controllo della ragione: mediante tecniche specifiche, utilizzando i colori in modo
libero e non stereotipato, sviluppa la spontaneità e la creatività e consente di risvegliare le forme “addormentate” nel nostro inconscio e di trasferirle sulla carta.
La tecnica dell’automatismo grafico dà la possibilità ad ogni persona di trasformarsi in un essere espressivo, permette di “creare” facendo emergere i contenuti interni in forma simbolica, portando alla superficie una conoscenza nascosta e riuscendo a fornire un significato ed a trovare nuovi modelli di identificazione e soluzioni originali.
La comprensione del simbolo è un processo interiore, attraverso il quale l’individuo si rivela a se stesso: il palcoscenico psicodrammatico può diventare lo spazio di questo processo. I simboli emersi nel disegno acquistano tridimensionalità, movimento e voce, diventano “vivi” e si svelano, la persona può “entrare” nel
suo disegno, dare vita ai suoi simboli e scoprire passo dopo passo il loro significato.
Non è una comprensione che avviene a livello puramente intellettuale, ma è una conoscenza totale, al tempo stesso mentale, affettiva e spirituale. La scena psicodrammatica può essere considerata lo spazio in cui il mondo delle immagini, dei simboli entra in rapporto con la storia personale arricchendola di nuovi significati; lo spazio in cui può avvenire la riconciliazione tra conscio e inconscio, dove la ricerca di un nuovo equilibrio dinamico può trovare la propria armonizzazione.